Revue du Mauss permanente (https://www.journaldumauss.net)

Mario Cedrini

Bruno Manghi :
Fare del bene. Il piacere del dono e la generosità organizzata

Texte publié le 25 giugno 2008

Marsilio: Venezia, 2007, pp. 94

Lo spirito del dono di Jacques T. Godbout (con Alain Caillé, 1992, Bollati Boringhieri 1993) includeva, secondo Alfredo Salsano, un vero e proprio «inventario della presenza del dono nella modernità» (in AA.VV., Il dono perduto e ritrovato, manifestolibri 1994, p. 15). Rispetto al dono arcaico, nel quale Marcel Mauss indicava una felice alchimia di spontaneità e vincolo, il dono moderno tende verso il polo della libertà, pur senza rinnegare il suo ruolo di performatore del legame sociale. Questa l’origine implicita del saggio di Manghi, alle prese con il “piacere” del dono moderno, e con la crescente offerta oblativa (la “generosità organizzata”) che sembra caratterizzare in modo pregnante la società contemporanea. Un dono tutt’altro che nascosto, anzi osteggiato, compiaciuto; un dono che fa del bene con il rischio di trasformarsi esso stesso, coinvolto nella dimensione ambigua della filantropia, in un bene, e cioè in un male. In modo estremamente personale, senza omaggi alla sistematicità, l’autore percorre lo spazio del dono moderno toccandone i punti più significativi, talvolta salterellandovi sopra, quasi impaurito dal peso che la “teorizzazione” imporrebbe ai suoi passi. E in fondo in ciò mostra coerenza con il suo progetto (il dono che tratta è un progetto), quello di mostrare che la scoperta della generosità diffusa avviene in un ambiente che era già plasmato dal dono; un dono perduto nello scontro tra le grandi ideologie millenaristiche e salvifiche, un dono ritrovato una volta rimosse le loro coperte. Il dono ritrovato rifiuta il ruolo di redentore dell’umanità, ma – osservava Peter Singer commentando lo studio di Richard Titmuss sul dono del sangue – ci assiste volentieri nel tentativo di rispondere al quesito per noi più pressante: quale tipo di società vogliamo ?

(recensione pubblicata su “L’Indice dei libri del mese”, 6, 2007, p. 45)

NOTES